La mia idea di calcio

Penso che sia importante, per un tecnico, avere bene in mente la propria idea di calcio o, come dice D'Arrigo nel suo libro, il proprio "senso del gioco". Il mio si è sviluppato attraverso le esperienze e gli studi fatti fino ad ora, provando, sperimentando e soprattutto osservando. 

L'ho riassunto in tre punti principali, che coinvolgono la sfera tecnico-tattica, caratteriale e gestionale del singolo e della squadra.

Il mio calcio deve essere Veloce, Vincente e Valorizzante:


  • Veloce
Quindi anche divertente, spettacolare. Il calcio è uno spettacolo e un divertimento, per chi lo fa e per chi lo vede. Deve emozionare
I ragazzi che lo praticano devono provare piacere nel venire al campo, nel giocare le partite, nel confrontarsi con compagni e avversari. In questo modo possono allenarsi al massimo e dare sempre di più, perché provano piacere nel farlo. 

Allo stesso modo i genitori e i tifosi nelle tribune devono divertirsi ed emozionarsi ad ogni partita. Devono poter raccontare di aver visto un bello spettacolo, non solo una partita di calcio. Devono entusiasmarsi quanto i giocatori, sentirsi partecipi.

Il raggiungimento di questo obiettivo avviene attraverso la ricerca continua di: 
- 1 vs 1, perché il dribbling è utile per creare superiorità numerica e inoltre sviluppa il coraggio e la tecnica individuale; 
- fraseggi brevi e veloci in spazi stretti, perché anche una bella azione di squadra fatta di passaggi, sovrapposizioni, dai e vai, controlli orientati e ricerca dello spazio da attaccare aumenta la consapevolezza nei propri mezzi ed il gioco di squadra; 
- gol, perché una squadra votata all'attacco ha la sensazione di poter decidere del proprio destino, non ha paura di nessuno, non aspetta l'avversario ma propone il suo gioco indipendentemente dalla forza dell'avversario che ha di fronte;
- giocate individuali, perché non bisogna reprimere l'estro e la fantasia del singolo. Una giocata che illumina esalta i tifosi, crea incertezza negli avversari e può decidere le sorti di una partita.



  • Vincente
Ricerca della vittoria sempre, possibilmente attraverso il bel gioco.
Si parla spesso di questo tema, soprattutto nelle scuole calcio e nei settori giovanili, dove sembra che parlare di vittoria sia un tabù. Perché se si cerca di vincere le partite non si forma il ragazzo e viceversa. Si esalta quasi la sconfitta e ci si nasconde dietro alla crescita del giocatore. Sembra che le due cose non possano andare a braccetto, che siano in antitesi.

Sono il primo che, soprattutto con ragazzi e bambini, evidenzia la prestazione rispetto ai risultati. Perché sulla prestazione abbiamo il controllo completo, sul risultato non sempre. Anche un miglioramento individuale o collettivo può essere considerato vincente se si ragiona in termini di prestazione. Ma di certo non deve essere una giustificazione. Bisogna imparare a perdere certo, ma anche e soprattutto a vincere.


Dopotutto il calciatore entra in campo per vincere, non per fare una bella prestazione. La vittoria è uno stimolo forte che aiuta ad allenarsi meglio. Aumenta la consapevolezza, fornisce un obiettivo tangibile. 
Vincere aiuta a vincere.

Ritengo sia formativo chiedere ai ragazzi o i bambini che alleniamo di vincere le partite. Perché allena il pensiero tattico. Perché abitua ad analizzare i punti deboli dell'avversario ed organizzarsi quindi di conseguenza. Perché permette di sfruttare i propri punti forti a favore della squadra. Perché forgia il carattere. Tira fuori la personalità. Crea un focus importante sul quale concentrare le energie. 
Perché, anche se il calcio è un gioco, nessuno gioca per perdere.


  • Valorizzante
E' importante valorizzare le qualità e i punti forti degli atleti che abbiamo a disposizione, impostando la filosofia di squadra, il modello e il sistema di gioco in base alle caratteristiche proprie dei giocatori. Questo permette loro di esprimersi al massimo e a tutto il gruppo di beneficiarne in termini di prestazione.

Ma anche formativo, soprattutto per i giovani e i ragazzi che sono indietro. Bisogna dare loro la possibilità e il tempo di crescere, permettendogli di sbagliare e di sperimentare. Evidenziando le giocate corrette. Creando un clima positivo. Fornendo feedback positivi e basando la crescita sul lavoro e lo spirito di sacrificio.

Favorire inoltre lo sviluppo del carattere e la consapevolezza nei propri mezzi. Sviluppare il pensiero critico attraverso la conoscenza della complessità del gioco. 
Non solo esecutori passivi ma giocatori pensanti. 


"Gli allenatori devono accompagnare i ragazzi alla scoperta del loro talento"

[Matthias Sammer, Direttore Sportivo del Bayern Monaco] 


Mister Marco

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