28 febbraio 2017

7 soluzioni per la costruzione del gioco dal portiere

L'articolo è tratto dal libro di Oscar Cano "Il gioco di posizione del Barcellona", dove l'autore suggerisce sette soluzioni per la costruzione dal basso partendo dal portiere. 

Questo ruolo, nel modello Barcellona è diverso dal resto delle altre squadre: è un elemento al quale dare il pallone per riposizionarsi una volta riconquistata palla; risolve "problemi tecnici" e li crea agli avversari; sceglie il giocatore cui passare la palla in funzione della posizione dei vari difensori e ai loro movimenti; trova passaggi che superano la linea di pressione avversaria....insomma, molto diverso dal vecchio numero uno, dedito solo alla difesa della porta e a tirare su la palla il più lontano possibile.


26 febbraio 2017

Come utilizzare i Neuroni Specchio nell'allenamento

Scoperti casualmente da Giacomo Rizzolatti nell'Università di Parma, sono cellule neuronali che attivano la loro funzione quando compiamo un'azione o un gesto motorio intenzionale (si "accendono", ad esempio, quando prendo un biscotto per mangiarlo), ma si attivano anche quando vediamo qualcuno fare la stessa cosa (qualcuno che prende un biscotto per mangiarlo). 



Da qui il termine neuroni specchio. Come di fronte ad uno specchio, osservare qualcuno fare qualcosa equivale a guardarsi allo specchio ed immaginare che siamo noi a fare quel gesto. Funziona anche davanti alla TV o al cinema, e non solo con i movimenti, ma anche (e soprattutto) con le emozioni. Osservo qualcuno ridere e rido anche io, qualcuno piangere e mi rattristo. Con i bambini questo è evidente. Basta che inizia a piangere uno e attaccano tutti... 

24 febbraio 2017

I consigli di... Alfonso Esposito - Allenatore U15 U.C. AlbinoLeffe -

Oggi, nella rubrica dedicata alle interviste, leggiamo i consigli di Alfonso Esposito, allenatore dei Giovanissimi Nazionali dell' Unione Calcio AlbinoLeffe, società del girone B di Lega Pro.


Ciao Alfonso, dicci anche tu qual è stato il percorso che ti ha portato all'AlbinoLeffe 

"Arrivo sulle rive del Serio a seguito di un'esperienza professionale vissuta alla FeralpiSalò come collaboratore del tecnico Aimo Diana. Due anni importanti passati nel settore giovanile (Giovanissimi Nazionali e Berretti) fino al salto in Prima Squadra avvenuto nella passata stagione (Lega pro); devo ringraziare Mister Diana per la fiducia che ha riposto in me e nelle mie capacità."

22 febbraio 2017

Biomeccanica del tiro in porta

Oggi mi dedicherò ad un argomento più "scientifico" e leggermente più discorsivo del solito, ma non per questo meno interessante, anzi... Parliamo del tiro in porta dal punto di vista biomeccanico


Iniziamo dal gesto tecnico

Può essere scomposto semplicemente in 3 fasi:

20 febbraio 2017

Attaccare dalla zona 14


La zona 14 è stata classificata, attraverso la performance analysis, con il nome di "golden square", il quadrato d'oro da cui far partire tutte le giocate vincenti. Le squadre di maggior successo sviluppano il proprio gioco soprattutto in questa zona. 

Un esempio su tutti è la Francia campione del mondo '98 e campione europea 2000, che fece partire l' 81,3% degli assist proprio da lì (anche grazie alla presenza di un certo Zinedine Zidane). 

Esatto! La zona 14 è proprio quella del trequartista

Si trova immediatamente fuori area,  al centro della metà campo avversaria, e si calcola dividendo il rettangolo di gioco in una griglia di 6x3.

Secondo gli studi di Horn et al. (2002), giocare palla in area passando per la zona 14 produce una possibilità quattro volte maggiore di fare gol. 
Non solo, anche il passaggio laterale verso gli esterni effettuato da questa zona produce più effetti rispetto al lancio in verticale da dietro. Questo concetto è ovvio se consideriamo l'utilità dei passaggi in diagonale che permettono di ricevere palla guardando in avanti. 

18 febbraio 2017

I consigli di...Lorenzo Spina - Preparatore Atletico Settore Giovanile Robur Siena -

Continua la serie di interviste flash ai professionisti del settore.


Abbiamo il piacere di leggere le parole di Lorenzo Spina, preparatore atletico formatosi  nei settori giovanili di Siena ed Empoli,  quest'anno in forza alla Robur Siena, società di Lega Pro.


Ciao Lorenzo, dicci come sei arrivato nella Robur Siena

"Ho lavorato x 5 anni nell' A.C. Siena e questo è il primo che sono rientrato alla Robur Siena"

Domande da campo: ultimamente va molto di moda la periodizzazione tattica, la usate? Cosa ne pensi? 

"No non credo molto nella periodizzazione tattica soprattutto nelle prime squadre (c'è nella fase di preparazione un minimo di organizzazione in tal senso, ma nella parte centrale andiamo a lavorare ed impostare il lavoro settimanalmente se non giornalmente) nel settore giovanile invece secondo me ci deve essere per avere una crescita progressiva, sotto tutti gli aspetti (motori, condizionali, tecnici e tattici individuali), del giovane calciatore.
Volevo precisare, per non fraintendere sulla periodizzazione, che non ho modelli prestabiliti da rispettare in mesocicli, ma credo in un lavoro continuo di crescita progressiva e successivo mantenimento di quel livello raggiunto."

16 febbraio 2017

Il recupero immediato del pallone tramite il Gegenpressing

Nel 2008 Jurgen Klinsmann lo definisce appunto "il recupero immediato del pallone", riassumendo in poche parole una strategia tattica tutt'altro che semplice. 

Tradotto in inglese come "counterpressing" (che in italiano non è il contro pressing, ma la "riaggressione") è appunto il pressing immediatamente successivo alla perdita del pallone. Si differenzia dal pressing puro perché non si effettua su attacco organizzato ma sulla transizione negativa

Non tutte le squadre possono attuarlo. Serve, oltre ad una grande aggressività ed intensità, la giusta distanza tra i giocatori nella fase precedente. Per questo motivo è utilizzato principalmente dalle squadre che si ispirano al gioco di posizione. 

Uno dei modi per attuare il Gegenpressing è quello di negare l'accesso al centro del campo costringendo il portatore di palla a retrocedere oppure ad andare verso le fasce, dove la restrizione imposta dalla linea laterale incrementare le probabilità di recuperare palla. 
Ma non è l'unico modo. Ce ne sono tre:

14 febbraio 2017

5 pregi e 5 difetti dell'allenamento integrato


Questo articolo è stato scritto dopo la lettura dal libro di F. Marziali e M. Massi, "Proposte per la preparazione fisica integrata del calciatore" ed integrato (appunto) da pareri personali. Libro che parla di svariati argomenti, anche entrando nel dettaglio, ma che potrebbe essere sintetizzato in modo filosofico dalla frase: 
"non separare mai il corpo dalla mente" 
(o anche "non separare le capacità coordinative da quelle condizionali") . 

Ma, oltre all'aspetto fisico, la proposta di allenamento integrato sottolinea la piena fusione tra gli elementi tecnici, tattici e fisici. Si parla di "timing" come l'arte di coordinare la tattica, la tecnica, la condizione fisica e psicologica a servizio del gioco di squadra

12 febbraio 2017

I consigli di... Fulvio Pea - Allenatore Pro Piacenza -

Continua la serie di interviste ai professionisti del settore, ed oggi ho il piacere di farvi leggere le parole di Fulvio Pea, allenatore della prima squadra del Pro Piacenza 1919, società del girone A di Lega Pro. 

Il mister merita una piccola presentazione:
Da questa stagione alla guida del Pro Piacenza, ha precedente allenato Cremonese, Monza, Juve Stabia, Padova, Sassuolo e Lucchese. Vice allenatore ad Ancona, Napoli e Siena. Ha vinto con la primavera della Sampdoria (campionato, coppa Italia e supercoppa Italia), dell'Inter (Champions U18 e Torneo di Viareggio) ed allenato in diversi settori giovanili. (fonte https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fulvio_Pea


Domanda personale: sei uno dei pochi allenatori che non ha giocato ad alti livelli ma che ha allenato squadre importanti, come si  arriva nel professionismo?

"Sinceramente non ho giocato, se non nelle giovanili di una squadra professionistica. Per questo motivo ho continuato a coltivare la mia forte passione per questo gioco, seduto in panchina, prima per gioco e poi, con il tempo, assistito da molta fortuna, a trasformare un momento di divertimento in uno di lavoro."


10 febbraio 2017

Le 10 necessità vitali dei giovani calciatori

Da "Il calcio a misura dei ragazzi" di Horst Wein,  vi sintetizzo quelle che lui chiama le dieci necessità vitali dei giovani calciatori, tenendo presente che il volume 1 è dedicato ai bambini fino a 9 anni. 



1. Il bisogno di sicurezza. Anche durante l'allenamento i bambini necessitano di un'atmosfera intima e familiare, che dia loro sicurezza e fiducia; non è raccomandabile, perciò, cambiare frequentemente né il luogo dell'allenamento, né il formatore, perché i giovani richiedono relazioni stabili come nella propria famiglia. 

2. La necessità di acquisire nuove esperienze. Invece di dire ai bambini cosa devono fare, è meglio permettere loro di risolvere da soli i problemi. Il bambino ha bisogno di scoprire ogni cosa che lo circonda. Di conseguenza, preferisce essere più stimolato che istruito. La possibilità di fare nuove esperienze stimola l'intelligenza del bambino. 

08 febbraio 2017

La Periodizzazione tattica

È una metodologia che si può riassumere in un modo molto semplice: 
la tattica alla base di tutto! 


Si definisce un Modello di gioco, cioè "l'insieme dei principi, dai quali derivano i sub-principi, di comportamento della squadra tenendo presenti i quattro momenti principali del gioco" (Severino, 2008), e da lí si sviluppa tutto ciò che è necessario per metterlo in pratica. Senza dividere l'allenamento in una parte fisica, una tecnica, una tattica, una psicologica, ma lavorando tutti questi aspetti contemporaneamente. Il lavoro fisico diventa una conseguenza del lavoro tattico, così come quello tecnico e quello psicologico (o cognitivo). 

Praticamente, decidere come attaccare, difendere e fare transizione per poi programmare gli allenamenti in funzione di questo. 

07 febbraio 2017

Le richieste metaboliche e meccaniche in due differenti tipologie di small sided games

Per questa analisi si è partiti dall’articolo ‘’Estimated metabolic and mechanical demands during different small-sided games in elite soccer players’’ di Gaudino et al. per provare a comparare due differenti tipologie di small sided games: possesso palla (SSG-P) e partita libera con i portieri (SSG-G).



06 febbraio 2017

I consigli di... Francesco Carchedi - Preparatore Atletico Primavera Empoli -

Nuova intervista, questa volta a Francesco Carchedi, Preparatore Atletico della Primavera dell'Empoli F.C., società della massima serie italiana. 


Come sempre la prima domanda per Francesco è personale: Come sei arrivato nella tua attuale squadra di appartenenza? Qual è stato il tuo percorso?

"Attualmente lavoro nella Primavera dell’ Empoli e sono arrivato tramite una semplice presentazione del curriculum. La mia fortuna è stata quella di esser cresciuto passo dopo passo, anno dopo anno. Sono partito dagli esordienti per poi fare i giovanissimi regionali e di seguito i giovanissimi nazionali. Post giovanissimi ho fatto il preparatore atletico sia per gli allievi "b" che per gli allievi nazionali per poi arrivare in Primavera." 


04 febbraio 2017

Capire i comportamenti della squadra con il sociogramma di Moreno

Il Sociogramma di Moreno è una tecnica che conduce ad una rappresentazione grafica delle relazioni interpersonali all'interno di un gruppo. Permette di ottenere dati molto precisi sulla struttura dei gruppi e di individuare lo status sociale dei singoli soggetti. Attraverso questo sociogramma si ricostruiscono delle "mappe sociali" in cui si evidenziano "correnti sociali", vie di comunicazione emotiva che costituiscono le reti interpersonali. 



Perché è così importante? 

Perché in un gruppo squadra si possono creare dei sottogruppi sociali, dei casi di isolamento, di emarginazione, di leadership...ed un buon allenatore o istruttore dovrebbe esserne il più possibile a conoscenza per evitare o migliorare alcune dinamiche di gruppo. 


02 febbraio 2017

I supporti visivi in campo

L'importanza della comunicazione è ormai assodata. Sappiamo bene quanto è importante far arrivare il messaggio ai nostri ragazzi, nel modo più chiaro e immediato possibile. 



Per raggiungere questo obiettivo possiamo ricorrere a delle strategie comunicative, utilizzando per esempio i supporti visivi, che potenziano la comunicazione e che favoriscono il raggiungimento dell'obiettivo prefissato. 
Diversi studi hanno dimostrato che utilizzare tali supporti potenzia la comunicazione mediamente del 250% rispetto alla sola modalità verbale. L'immagine potenzia il ricordo, poiché la mente ricorda il 20% di ciò che ascolta, il 40% di ciò che vede e l'80% di ciò che vede e ascolta contemporaneamente. Inoltre permette di creare un focus su messaggi chiave. (fonte: L'arte del public speaking, C. Sansavini