08 marzo 2017

Calcio femminile - ci sono differenze tra uomini e donne?

In occasione della Festa della Donna ne approfitto per scrivere un articolo dedicato al gentil sesso. Articolo che cerca di analizzare le differenze che ci sono (se ce ne sono) tra la prestazione delle calciatrici rispetto a quelle dei calciatori.



L'articolo viene scritto attraverso le nozioni acquisite al corso di formazione per Giovani Calciatori Uefa C dove il prof. Sbardella, allenatore della Nazionale Femminile di Calcio Under 19, ha presentato la sua esperienza diretta. Il mister ha sottolineando diversi aspetti interessanti, che vanno dallo sviluppo del movimento calcistico femminile fino alle caratteristiche della prestazione sportiva.



Vorrei soffermarmi maggiormente sul campo e tralasciare i dati statistici che, seppur interessanti, rischiano di rendere la lettura un po troppo lunga per il format del blog.


Iniziamo con l'aspetto Psico-Pedagogico.

Nella discussione si è parlato di aspetto motivazionale, evidenziando come questo sia intrinseco nelle donne molto più che negli uomini. Hanno una maggiore propensione al lavoro, una maggiore capacità di attenzione e di analisi. Tendono a preferire allenamenti che implicano uno stile comportamentale collaborativo e non competitivo.

Di contro però tendono ad incolparsi facilmente, attribuendo i propri insuccessi, i fallimenti e le sconfitte a se stesse (vissuto interno). Hanno una minore autostima e fiducia nelle proprie capacità. Tendono a complicare anche le situazioni semplici e, cosa più importante, non hanno un modello di riferimento femminile al quale ispirarsi.

Questa breve analisi si traduce in un elenco di comportamenti e consigli utili per allenatori e allenatrici:

  • saper ascoltare i reali bisogni delle allieve;
  • assumere uno stile di leadership democratico che sappia motivare le scelte adottando un comportamento corretto e coerente;
  • saper dare fiducia (responsabilizzazione, rinforzi positivi, incoraggiamenti e istruzioni tecniche);
  • calibrare con competenza gli allenamenti sulle reali capacità delle allieve;
  • stimolare la consapevolezza degli apprendimenti, enfatizzando l'impegno per l'ottenimento dei miglioramenti;
  • favorire l'integrazione nei gruppi misti;
  • correzione dell'errore attraverso istruzioni tecniche;
  • gestione dei genitori (meno aspettative - maggior coinvolgimento).

Anatomia e Fisiologia

Tra uomini e donne ci sono evidenti differenze anatomico-strutturali. 

La più importante in ambito calcistico è quella del bacino. Infatti, allargato per favorire il parto, ha una maggiore inclinazione dell'asse del femore
Questa maggiore inclinazione comporta un aumento del valgismo del ginocchio, uno spostamento laterale della rotula, comportando un carico superiore sul comparto esterno e una maggiore predisposizione agli infortuni dei legamenti (ginocchio-caviglia).


Altre differenze sono nelle risposte cardiovascolari e respiratorie all'esercizio dovute principalmente a:
  • ventricolo sinistro più piccolo;
  • massa di sangue minore;
  • scarica sistolica minore;
  • minor contenuto di emoglobina, che comporta minor ossigeno trasportato ai muscoli durante l'attività e conseguentemente un VO2max più basso.
Nel caso delle bambine, lo sviluppo puberale è anticipato rispetto ai bambini. Avviene intorno ai 10-12 anni con la comparsa del menarca (prima mestruazione). Incide fisiologicamente con aumento di peso e psicologicamente nei giorni precedente il flusso (maggiore irritabilità o sensibilità emotiva).

Differenze significative iniziano a manifestarsi al momento della pubertà che corrisponde all'età di circa 12-14 anni, soprattutto per via della diversa secrezione di testosterone. Questo comporta una minore formazione ossea e un minore sviluppo della massa muscolare.


Prestazione Agonistica

A livello prestativo non c'è molta differenza. La distanza totale percorsa è simile tra uomini e donne, così come la distanza totale percorsa in sprint con e senza palla. 

L'unica cosa che salta all'occhio in modo evidente (ma che vale in tutti gli altri sport) è la diversa espressione di forza. Negli arti superiori è inferiore del 40-60% ed in quelli inferiori del 25-30%. 
C'è da dire però che non ci sono differenze nelle qualità congenite del muscolo e nei meccanismi di controllo dei muscoli. L'incremento della forza con l'allenamento è dovuto non tanto all'aumento dell'ipertrofia muscolare quanto ai fattori nervosi.


Tecnica e Tattica

In Italia, il mancato sviluppo del calcio al femminile è sicuramente riconducibile a fattori di tipo culturale, sociale, scolastico, ecc.. Questa limitata esperienza calcistica nelle atlete comporta:
  • scarsa intraprendenza decisionale;
  • troppa rigidità nell'esecuzione dei compiti richiesti;
  • scarsa autostima.
Inoltre il numero limitato delle tesserate comporta un precoce utilizzo delle giovani nelle categorie "over", con conseguente squilibrio età biologica-età anagrafica e il mancato diritto di fare le proprie esperienze nei tempi necessari.


D'altro canto, le bambine dimostrano quasi subito importanti differenze coordinative che, almeno inizialmente, aiutano non poco nell'acquisizione dei gesti tecnici di base. La capacità di ritmo, di equilibrio, di orientamento spazio-temporale sono infatti requisiti fondamentali per qualsiasi calciatore, maschio o femmina che sia.



Concludo facendo un augurio a tutte le Donne, con la speranza che questo movimento possa avere il riconoscimento che merita. 
Tanti Auguri :)



Mister Marco

Per approfondire: 

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