31 gennaio 2017

I consigli di... Davide Mancone - Allenatore U19 Ancona 1905 -

Parte ufficialmente una nuova "rubrica" nel mio blog, quella delle interviste flash ai professionisti del settore. Allenatori, collaboratori, preparatori atletici che lavorano nelle diverse società professionistiche disposti a condividere le loro conoscenze ed esperienze con i lettori. Poche domande mirate che ci danno un'idea del lavoro quotidiano e della metodologia di chi fa del calcio il proprio lavoro e la propria passione. Come sempre in poche righe, perché andiamo tutti di corsa...dobbiamo preparare la seduta di allenamento...studiare...lavorare...però cinque minuti liberi ci sono...vediamo cosa ci consiglia....


Ad aprire le danze è Davide Mancone, ex terzino sinistro del Cassino e attualmente allenatore della Berretti nell' Ancona 1905, società militante nel girone B della Lega Pro, stesso girone per il campionato U19. 


Ciao Davide, innanzitutto come sei arrivato ad Ancona? 

"Dopo anni di attività di settore giovanile e di prima squadra ho fatto un esperienza in Spagna al Hercules de Alicante, questa esperienza mi ha permesso di essere segnalato all'Udinese che mi hai inserito nel progetto di Academy che si svolgeva in tutti Italia. Durante questa esperienza ho conosciuto il direttore Gianfranco Mancini che è diventato il direttore generale della Ancona in estate e mi ha scelto per questo ruolo ad Ancona"

30 gennaio 2017

Analisi di un 2vs2+2

L'analisi di oggi prende in considerazione un lavoro di forza specifica che abbiamo sviluppato nella nostra squadra di Allievi Nazionali Under 17.


29 gennaio 2017

Palla coperta, scoperta o...giocabile?

"Non esiste palla coperta o scoperta, ma palla giocabile o no."


È un concetto che ho sentito al corso per allenatori di base e che mi ha fatto riflettere molto. Come non esiste?! È una delle cose più importanti che si insegnano in tutti i settori giovanili del mondo, perché non esiste? 
Partiamo dalla teoria... 

Sappiamo tutti cosa significa palla coperta o scoperta, ma ne riporto comunque una definizione, tratta dal sito eurosport.com, che rende bene l'idea:

"Come palla scoperta si intende quella situazione di gioco in cui chi attacca portando la sfera guarda frontalmente la porta avversaria. Al contrario, la situazione di palla coperta è quella in cui chi attacca e porta la sfera dà le spalle alla porta avversaria. A seconda che il portatore di palla copra o scopra la palla, deve cambiare il modo di muoversi della difesa. Che nel primo caso può applicare il fuorigioco, alzando la propria linea. E, invece, a palla scoperta deve pensare soprattutto a coprire lo spazio. Se il portatore di palla può vedere il movimento dei propri compagni, ha un tempo di gioco in meno per lanciarli a rete. Se è a palla coperta – e deve presumibilmente girarsi per servire un compagno – rende la propria azione decisamente più lenta. Un tempo di gioco di cui può e deve approfittarsi la difesa."

27 gennaio 2017

Il calcio è un gioco di anelli deboli

"Se vuoi costruire una squadra che vinca è meglio che ti concentri prima sugli anelli deboli della catena che su quelli forti. Gli anelli forti non vincono le partite da soli. Gli anelli deboli, da soli, le perdono. "
[fonte: Tutti i numeri del calcio, C. Anderson e D. Sally]


È un concetto abbastanza chiaro e semplice. Immaginiamo proprio una catena,  fatta di tanti anelli di acciaio inossidabile, indistruttibile, inafferrabile....e poi un anello di plastica....ci leghereste la vostra bici o la vostra moto? Io no. 
Beh il calcio è uguale. 11 anelli di un unica catena. Basta una che non tiene e si sfascia tutto. 

È un gioco di squadra deciso molto spesso dalla pura e sconvolgente inettitudine individuale. Giocatori che per un passaggio sbagliato,  un calo di concentrazione, rischiano di rovinare ciò che l'allenatore e i compagni hanno costruito in una partita, una settimana o in una stagione intera. È normale che il giocatore peggiore sia quello che più probabilmente sbaglierà un passaggio,  dimenticherà di marcare il suo uomo e manderà all'aria una settimana di preparazione. 

25 gennaio 2017

6 consigli per il riscaldamento pre-partita

Sei consigli veloci per il riscaldamento pre-partita valido dai giovanissimi in su.


1. Proporre esercizi semplici e conosciuti dai giocatori. Questo consentirà di non perdere tempo in inutili spiegazioni e permette al calciatore di concentrarsi sulle indicazioni tattiche della gara.

2. Prevedere anche un riscaldamento mentale. Esercitazioni con una dose di difficoltà cognitiva e agonistica tale da portare anche mentalmente l'atleta in condizioni di gioco ideali.

23 gennaio 2017

Pregi e difetti della difesa a zona


"La zona è la tattica difensiva in base alla quale la propria metà campo viene divisa in vari settori, a presidio di ognuno dei quale si colloca un giocatore, destinato a opporsi agli avversari che verranno a trovarvisi. Anziché seguire un attaccante, difende una sezione di terreno di gioco. La marcatura a zona porta con sé un'idea "collettiva" del reparto di terza linea. Il che significa, tanto per fare un solo esempio, che quando un difensore va ad aggredire il portatore di palla, un compagno deve accorrere a "raddoppiare", cioè a coprirlo per il caso in cui venga superato, e gli altri fanno la "diagonale", cioè arretrano uniformemente su una linea diagonale, preparandosi così a scalare per affrontare l'avversario eventualmente avanzante." (fonte Wikipedia

Il difensore si muove perciò in un determinato spazio in relazione alla posizione della palla, della porta, dei compagni e degli avversari nella zona di campo assegnata in base al proprio ruolo. 

21 gennaio 2017

Prevenire gli infortuni con il Fifa 11+

Parliamo dell'ormai datato protocollo Fifa eleven plus (http://f-marc.com/11plus/casa/), sviluppato nel 2003 dall' F-MARC (Fifa Medical Assessment and Research Centre),  per ridurre gli infortuni grazie ad una serie di esercizi da effettuare nel pre-gara o come prevenzione prima dell'allenamento. 


Nel sito ufficiale possiamo leggere queste indicazioni: "Il programma è stato sviluppato da un gruppo internazionale di esperti e la sua efficacia è stata dimostrata da uno studio scientifico condotto nel 2008 in Norvegia. Le risultanze di questo studio hanno evidenziato come la pratica almeno bisettimanale di “11+” determini una riduzione pari al 30-50% della frequenza degli infortuni nei giocatori delle squadre che lo hanno praticato. Il programma dovrebbe essere svolto almeno due volte alla settimana all’inizio di ogni allenamento come normale riscaldamento. Il programma 11+ richiede solo 20 minuti per essere completato. Prima delle partite dovrebbero essere praticati solo gli esercizi di corsa (parti 1 e 3)."

19 gennaio 2017

I 5 pilastri per gestire con successo il tuo team

Vi elenco in poche righe i cinque pilastri della leadership di cui parla Julio Velasco in questo video (per chi non lo conosce: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Julio_Velasco). Vi consiglio di ritagliare 10 minuti del vostro tempo ed ascoltare i concetti direttamente dal suo microfono, fanno sicuramente più effetto.


Per chi  invece va di corsa,  ecco i cinque pilastri in breve:

17 gennaio 2017

La legge dell'iceberg (piccola spiegazione sul modello del blog)

Questo post esula un pochino dal discorso calcio (anche se vi si possono trovare comunque delle correlazioni che vedremo più avanti), ma sentivo la necessità di scriverlo viste alcune "critiche" che mi sono state poste. Più di qualcuno infatti mi ha fatto notare che gli articoli sono molto corti, che non approfondiscono a sufficienza gli argomenti di cui parlo e lasciano un po' così, con più dubbi che certezze. 

La risposta a queste osservazioni è semplice: è una scelta voluta. 
Non sono corti per mancanza di argomentazioni o di conoscenze,  sono corti perché devono essere veloci da leggere, immediati, sintetici, pratici...ma senza essere banali.

Tutti noi andiamo sempre di corsa tra lavoro, doveri, impegni e quant'altro, e trovare anche dieci minuti per mettersi a leggere qualcosa diventa veramente difficile. In questo modo riesco a buttare li, in un flash, pochi spunti di riflessione che, quando avremo del tempo a disposizione, possiamo andare ad approfondire per conto nostro o attraverso il blog stesso aprendo un dibattito.  

Si ma che c'entra l'iceberg in tutto questo? 

La legge dell'iceberg consiste nel selezionare le informazioni chiave (la parte emergente dell'iceberg pari a circa il 10%), tenendo a disposizione la massa di informazioni di supporto (back up)  che rappresentano la parte sommersa. 

Chiamatela anche capacità di sintesi, ma il punto è uno: semplicità e chiarezza espositiva sono qualità fondamentali dei veri scrittori e relatori (e quindi di ogni mister o preparatore), la cui grandezza non nasce dal linguaggio aulico per eletti ma da un linguaggio semplice che permetta a tutti di entrare in sintonia con il relatore o lo scrittore. 

Diversi studi hanno dimostrato che la chiarezza espositiva, se rispetta i canoni della completezza dell'informazione, è inversamente proporzionale alla lunghezza del periodo. Allungando il messaggio la comprensione inizia a scendere fino ad arrivare a un punto di rottura (break even point), dove l'attenzione scende. 


François de La Rochefoucauld, scrittore e moralista francese del diciassettesimo secolo, disse che "la vera eloquenza consiste nel dire il necessario e soltanto il necessario" 


Mister Marco 

15 gennaio 2017

Il pensiero preventivo...

In un calcio fatto di tatticismi e transizioni sempre più efficaci,  agire di anticipo diventa fondamentale per avere la meglio sul nostro avversario. E mentre il difensore può giocare di anticipo sul marcatore diretto e l'attaccante a sua volta anticiparlo per conquistare la palla,  il mister deve anticipare e prevedere le possibili giocate avversarie, o meglio ancora,  preventivarle. Anticipare lo sviluppo dell'azione e prepararsi a quella successiva. Prepararsi a difendere mentre attacchiamo, e ad attaccare mentre ci difendiamo. 

Parliamo quindi di attacco preventivo e difesa preventiva

Per difesa preventiva si intende: predisporre anticipatamente alcuni giocatori ad un'azione difensiva quando la squadra è in possesso palla. Questi giocatori non partecipano attivamente alla fase di attacco, ma si occupano di impedire la ripartenza avversaria, attraverso marcature e coperture preventive, in caso di perdita del pallone. 


Per attacco preventivo si intende: predisporre alcuni giocatori alla fase offensiva quando la propria squadra è in fase di non possesso. Come per la difesa preventiva,  questi giocatori non partecipano attivamente alla fase difensiva, ma si trovano sopra la linea della palla pronti a smarcarsi e far partire un rapido contropiede. L'attacco preventivo consente veloci ripartenze impedendo la riorganizzazione avversaria e creando grandi difficoltà. 

13 gennaio 2017

Giocare in Transizione

Si parla spesso di transizione, positiva e negativa, con molta confusione in verità. Sappiamo molto bene qual è la fase di possesso è quella di non possesso…ma la transizione?


Per qualcuno è un concetto mentale, come il giocatore o la squadra si predispongono mentalmente alla nuova fase di gioco. Alcuni sostengono che la transizione sia il momento in cui la palla non è di nessuno. Per altri semplicemente non esiste,  ma si passa da una fase di possesso palla ad una fase di non possesso, punto. C’è anche chi la considera una terza fase di gioco.  E avete mai sentito dire gol in transizione?.....

Insomma,  ognuno dice la sua, perciò anche io voglio dire la mia:

La transizione è il comportamento tecnico-tattico e mentale dei giocatori,  in relazione alla squadra avversaria, alla zona del campo e al risultato della gara, nei secondi immediatamente successivi alla riconquista o alla perdita del pallone, per preparare meglio le due fasi di gioco successive. 

11 gennaio 2017

I 10 segreti di Antonio Conte

Cerchiamo di scoprire quali sono i segreti nascosti dietro i tanti successi di Antonio Conte, spulciando il libro di Alessandro Alciato dal titolo “Metodo Conte”, Vallardi Editore, 2015.



Prima ancora dell’introduzione troviamo, in prima pagina, una frase del buon Conte tratta da un’intervista a Sky Sport del 25 dicembre 2012 che, a mio avviso, potrebbe bastare già di per se ad illuminare noi poveri allenatori dilettanti:

“La parola allenatore deve racchiude tutto. Non puoi essere solamente bravo da un punto di vista tecnico-tattico. Così come non puoi essere solamente bravo da un punto di vista motivazionale. Così come non puoi essere solamente bravo da un punto di vista psicologico,  quando lavori sulle menti dei calciatori. Così come non puoi essere solamente bravo da un punto di vista gestionale,  o nei rapporti con la società, o nei rapporti con i media. Devi essere bravo in tutto. Devi cercare di eccellere in tutto. Per fare questo devi studiare. Da quando faccio l’allenatore,  per me, è un continuo studio.”

09 gennaio 2017

Quando sostituire un giocatore?



Ogni allenatore vorrebbe avere la capacità di far entrare i giocatori giusti al momento giusto. Che la sostituzione sia per scelta tattica, stanchezza o infortunio non importa. Se il giocatore che entra gioca bene, cambia il corso della partita, e magari ci fa anche vincere, allora siamo considerati dei bravi allenatori. Viceversa delle schiappe. 

Tralasciando però le considerazioni sulla sostituzione di tipo tattico, vorrei proporvi un metodo interessante per effettuare le sostituzioni tenendo conto solamente della stanchezza psico-fisica del calciatore.

Si chiama Regola del <58’ <73’ <79’ [fonte: Tutti i numeri del calcio,  C. Anderson e D. Sally

07 gennaio 2017

4 motivi per utilizzare gli Half Spaces

Gli Half Spaces non sono più una novità ormai. Sul web ci sono molti siti che ne parlano e quasi tutti gli allenatori sanno di cosa si tratta. 
Vi segnalo a proposito questi due link,  a mio avviso i migliori per approfondire la tematica:
Visto che però sono un po' lunghi ho pensato di riassumere il concetto generale in poche righe. 

Molto semplicemente, sono i corridoi che si creano tra le fasce e la zona centrale


Ma perché sono così importanti? 

05 gennaio 2017

La comunicazione efficace per la Scuola Calcio - parte 3/3

Ultimo episodio della trilogia della comunicazione efficace.

(Per chi se li fosse persi: 1° articolo/ 2° articolo


Eravamo rimasti con il quinto punto della comunicazione responsabile: i 12 errori di comunicazione. Vediamoli insieme utilizzando un altro esempio: Giovanni, dopo aver finito il percorso motorio, non rimette a posto il materiale che è stato usato, lasciando ai compagni o all'insegnante questa incombenza. Ciò accade molto spesso.

04 gennaio 2017

La comunicazione efficace per la Scuola Calcio - parte 2/3

Continua la trilogia della comunicazione efficace con il secondo articolo dedicato (questo il primo).

Buona lettura :)


Questa volta si parlerà di comunicazione responsabile utilizzando un esempio [fonte: Fiabe Motorie - Armando Editore]Leo corre e disturba mentre gli altri ascoltano la spiegazione della consegna. 
L'istruttore può interviene nei seguenti modi:

03 gennaio 2017

La comunicazione efficace per la Scuola Calcio - parte 1/3


Se la proposta didattica cambia da categoria a categoria, così anche la forma deve necessariamente adattarsi per arrivare efficacemente ai ragazzi o ai bambini che alleniamo poiché, più che nei contenuti, il bravo istruttore (o formatore) si distingue per il linguaggio comunicativo che utilizza. Tale linguaggio non deve essere uniforme, ma adattarsi ai soggetti ai quali indirizzare il proprio messaggio. Parlare con i Piccoli Amici non è parlare con gli Allievi no? Cambiano le parole, la tonalità, la complessità del messaggio e molte altre cose.

In questo articolo verranno proposti alcuni suggerimenti per le categorie più piccole.