Il contenuto è preso dal libro di D'Arrigo, Il senso del gioco, nel quale si parla appunto di funzionalità del passaggio: "chi effettua e chi riceve un passaggio deve capire che un avversario può avere una visione completa, parziale o addirittura può perdere la traiettoria del passaggio. Per questo, a seconda delle diverse prospettive che si generano nel difendente, i passaggi hanno funzionalità ed effetti notevolmente differenti."
Esistono quindi tre tipologie di passaggio:
I passaggi appoggiati
Rimangono sempre nel campo visivo avversario e sono utilizzati solitamente per un giro palla sicuro finalizzato al mantenimento del possesso palla senza rischiare di perderla.
I passaggi passanti
Sono passaggi nello spazio verso una zona non visibile dall'avversario ma, poiché non indirizzati verso la porta, permettono a quest'ultimo di tornare in posizione e vedere di nuovo la palla.
I passaggi filtranti
Sicuramente i più efficaci e pericolosi. Sono effettuati nello spazio e indirizzati verso la porta, solitamente in verticale, e permettono di superare linee di pressione avversarie.
A seconda del gioco espresso dalla squadra si sceglierà una tipologia di passaggio piuttosto che un'altra. Più verticale, con un maggior numero di passaggi filtranti e passanti, o più manovrata con un maggior numero di passaggi appoggiati.
Importante comunque tenere in considerazione che "l'obiettivo finale del gioco non è quello di scambiarsi la palla in maniera del tutto antifunzionale, ma consiste nel cercare di creare disorganizzazione nel sistema di gioco avversario."
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