13 aprile 2017

Definire gli obiettivi attraverso il Goal-setting

"La differenza tra il campione e il fuoriclasse è la capacità di rimanere focalizzati sull'obiettivo e raggiungerlo sempre" 
[Gregorio Paltrinieri]


Goal-setting significa porsi degli obiettivi ed impegnarsi al massimo per raggiungerli.
Gli obiettivi sono la principale fonte di motivazione per l'atleta, e più sono percepiti come importanti, maggiore sarà l'impegno dedicato per cercare di raggiungerli.



Esistono due tipologie di obiettivi:

  • Obiettivi di risultato
Sono legati al risultato finale di una partita o di una stagione sportiva (vincere il campionato, conquistare la promozione o la salvezza, arrivare ai play off,  ecc.). Sono quantificabili attraverso un punteggio o una classifica e sono sempre chiari. 
Spesso sono la principale motivazione che spinge un atleta ad allenarsi. La competizione è da sempre l'obiettivo principale di qualsiasi sportivo. Dimostrare di essere il migliore, il più forte...

Purtroppo però è un obiettivo che non dipende soltanto da noi, ma è condizionato da fattori esterni non controllabili. Vincere o perdere una partita non dipende completamente da noi, ma intervengono una serie di variabili che possono incidere più o meno significativamente  (avversari su tutti, ma anche condizioni climatiche avverse, scelte arbitrali, sfortuna, ecc.).


  • Obiettivi di prestazione
Sono legati soltanto alla performance espressa e non dipendono da nessuno se non da noi stessi. Migliorare un aspetto tecnico, giocare in un determinato modo, seguire le indicazioni del mister, ecc.. Abbiamo il controllo completo del nostro obiettivo.

Si può anche perdere una partita (obiettivo di risultato) esprimendo un buon calcio (obiettivo di performance), così come il contrario. Entrambi sono importanti e vanno definiti in comune accordo con la squadra.




Come definirli al meglio?

Esiste un famoso modello chiamato SMART, acronimo di Specific, Measurable, Achievable, Realistic, Time-bounded, che ci può aiutare in tal senso. Vediamolo insieme:

  • Specifici. Gli obiettivi non devono essere generici, ma chiari e precisi. Non ci si può sbagliare. "La nostra squadra deve arrivare tra le prime tre (obiettivo di risultato) esprimendo un gioco propositivo e provando a comandare il gioco (obiettivo di prestazione)"
  • Misurabili. Devono essere letti ed interpretati con chiarezza, perciò quantificabili, misurabili. "Per arrivare tra le prime tre dobbiamo fare almeno 50 punti avendo sempre la maggior percentuale di possesso palla rispetto agli avversari"
  • Accessibili. O attuabili. Bisogna avere le risorse e le condizioni per poterli attuare. Averne la possibilità concreta. Vincere la Champions League giocando in un campionato di serie B è praticamente impossibile. Si può impostare come macro obiettivo a lungo termine, ma nel breve è irrealizzabile.
  • Realistici. Devono poter essere raggiunti in base al nostro livello di partenza. Devono essere difficili da raggiungere certo, ma non impossibili. Bisogna avere l'impressione di poterci arrivare attraverso l'impegno. Un obiettivo irraggiungibile fa perdere entusiasmo, così come uno troppo facile. In questo caso sta alla bravura del mister capire la situazione di partenza e porre l'asticella alla giusta altezza. 
  • Legati al tempo. Obiettivi che non hanno una scadenza temporale ci pongono nella condizione di prendercela comoda nel raggiungerli. Invece se sappiamo che abbiamo un tempo limitato a disposizione, cercheremo di fare il possibile per riuscirci nei tempi prestabiliti. 

La definizione degli obiettivi è comunque rinegoziabile. Cioè possono essere modificati in base allo sviluppo degli eventi. Se ci rendiamo conto di aver definito obiettivi troppo difficili, se il tempo a disposizione è troppo poco, se sorgono imprevisti condizionanti l'esito, ecc. possiamo tranquillamente riscriverli in modo che siano sempre stimolanti.



Qualche consiglio


  • Definiamoli insieme alla squadra, in modo tale che ognuno di loro si senta responsabile. Avere obiettivi imposti da altri ci esula dal prenderci le responsabilità. In questo modo è come fosse un patto con noi stessi.
  • Scriviamoli su un cartellone da attaccare nello spogliatoio in modo che siano sempre visibili ed aggiorniamoli di volta in volta con classifiche e quant'altro. 
  • Devono essere importanti, emozionanti. Devono entusiasmare l'atleta al punto di cercare di fare di tutto pur di arrivarci. Anche in questo caso il mister ha un ruolo chiave per motivare i suoi ragazzi. "Arrivare tra le prime tre ci permetterà di partecipare alle finali nazionali ed andarci a giocare il titolo di categoria."
  • Definiamo degli Step intermedi per rendere il macro obiettivo più semplice. "Per avere 50 punti alla fine del campionato dobbiamo farne almeno 25 nel girone di andata."



Mister Marco ⚽

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Riferimenti:
  1. http://www.benessere.com/psicologia/arg00/goal_setting.htm
  2. http://www.psicologianellosport.it/la-programmazione-degli-obiettivi-nello-sport/

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