07 aprile 2017

Come usare la musica nel calcio

"Scegliete la musica giusta e la performance migliorerà fino al 20%" 
[Dr. Costa Karageorghis, psicologo del movimento]



La musica ha il potere di influenzare la prestazione degli sportivi, dai maratoneti ai calciatori e non è solo una teoria basata su percezioni personali. Alcuni studi sostengono infatti che la musica riduce la percezione dello sforzo e, aiutando il rilassamento, riduce anche il consumo di calorie.

Ha il potere di focalizzare l'attenzione e distogliere la mente dalla sensazione di fatica; funge da stimolo negli allenamenti più duri; aiuta a gestire momenti di ansia e nervosismo; aiuta a sincronizzare i movimenti seguendone il ritmo; crea l'ambiente giusto per imparare nuovi movimenti e ne migliora l'acquisizione.




A conferma di questa teoria, nel 2007 la Usa Track and Field, la federazione americana di atletica, ha vietato l'uso di auricolari e riproduttori di musica portatile nelle competizioni ufficiali,  tra cui la famosa maratona di New York.

Un vero e proprio effetto doping quindi. Vietato nell'atletica americana ma utilizzabile a nostro favore nel calcio.


In che modo?

È evidente, nel pre partita e durante la gara, come i cori dei tifosi possono condizionare la prestazione di avversari e squadra di casa, in positivo e in negativo.
Il coro è musica, e come tale ha il potere di "vibrare" nel corpo dell'atleta con effetti notevoli.


  • Durante il viaggio:
    già nel tragitto che porta al campo o allo stadio, la musica può esercitare il suo potere. Lo vediamo spesso nei calciatori professionisti, quando scendono dal pullman con le cuffie e l'ipod collegato, ognuno con la propria musica come giusto che sia. Per trarne beneficio la musica deve "risuonare" con l'individuo che la ascolta, ed ognuno ha la sua.

  • Nello spogliatoio: qui si può scegliere, se mandare musica in diffusione per tutti in base alle necessità della gara (se serve calma, grinta, concentrazione,  energia...) o lasciare ognuno libero di cambiarsi con le proprie cuffie.

  • Nel riscaldamento pre partita: alcune squadre, anche di alto livello, mandano in diffusione nell'impianto dello stadio una musica alla quale abbinano una parte del riscaldamento. Altre,non avendo a disposizione impianti di diffusione, scelgono di utilizzare una certa ritmizzazione negli esercizi di mobilità. 



  • Durante la gara: attraverso i già citati cori da stadio, ma non solo. Tamburi, trombe, fischietti, vuvuzela...tutto contribuisce a creare stati di benessere o smarrimento nei calciatori. Anche festeggiare una rete a suon di musica, sparata in diffusione aiuta ad esaltare la gioia del gol, l'euforia, la sensazione di festa e crea un'àncora psicologica che invoglia i giocatori a cercare di segnare sempre di più. 

  • A fine gara: nelle partite casalinghe, a prescindere dal risultato finale, è tradizione mandare in diffusione l'inno della società. Crea un senso di appartenenza forte e di orgoglio nel vestire e tifare la maglia.

  • Nello spogliatoio: fare festa a suon di musica in caso di partita vinta è un'abitudine importante che bisogna creare. Aiuta a rafforzare lo spirito di squadra e l'unione dei giocatori che condividono insieme un obiettivo comune. In caso di sconfitta o pareggio invece sarebbe meglio restare in silenzio, anche se una musica tranquilla dai toni neutri può aiutare a calmare gli animi e sciogliere un po' di inevitabili tensioni.

È perciò un aiuto importante da non sottovalutare.
Voi cosa ne pensate?

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Mister Marco ⚽ 

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