26 marzo 2017

Il capitano: quali sono le caratteristiche per sceglierlo?

"I buoni capitani sono importanti quasi quanto gli allenatori. 
Si deve investire del tempo per identificarli, formali e aiutarli nel loro compito."
(Da "Il pallone non entra mai per caso" di Ferran Soriano)


O capitano! Mio capitano! scriveva Walt Whitman e recitava Robin Williams ne L'attimo fuggente, dedicando la poesia alla morte del presidente Lincoln, prode condottiero della nave America che supera ogni ostacolo e raggiunge il porto. 
Così come per Captain America, Jack Sparrow e Captain Tsubasa (alias Oliver Hutton), la figura del capitano evoca personaggi carismatici e coraggiosi, che guidano il loro team alla vittoria finale.

È una figura fondamentale, e portare la fascia è una grossa responsabilità che non dovrebbe essere presa con leggerezza. Il mister deve perciò individuarlo con attenzione osservando diverse caratteristiche che vedremo insieme:


  • Ha attitudini al comando, con la missione di aiutare il mister dall'interno.
  • Difende la squadra, proteggendo gli interessi del team rispetto a mancanze di disciplina individuali e verso tentativi di ingerenza o di aggressione cui può essere oggetto qualcuno dei membri o il gruppo nel suo insieme.
  • È di esempio per gli altri. Il primo che arriva agli allenamenti, quello che lavora di più e l'ultimo che va via. È un esempio anche nella vita privata e sui social network.

  • Non perde mai la calma. Soprattutto nelle difficoltà e nelle sconfitte continua a dare tutto, caricando i compagni o tranquillizzandoli in base all'occorrenza.
  • È rispettoso e sportivo. Verso gli avversari, stringendo la mano a tutti a prescindere dal risultato; verso gli arbitri, non protestando per le scelte arbitrali ma discutendo con pacatezza; verso i tifosi, ignorando i fischi e ringraziando per gli applausi; verso i compagni, non offende e non parla male di nessuno.
  • Si assume le proprie responsabilità, senza trovare scuse per gli errori commessi.
  • Ha sempre un atteggiamento positivo. Non si butta giù ed incoraggia i compagni dopo un errore o una sconfitta con lo sguardo rivolto al futuro.
  • Deve avere un'alta autostima e consapevolezza nei suoi mezzi. Molto carisma ed esperienza (non può essere l'ultimo arrivato), nonché qualità umane ed empatia.


"Grandi capitani si diventa, non ci si nasce"


Spesso è il centrocampista o il difensore centrale poiché sono ruoli che si collocano proprio al centro del campo e permettono di esercitare la loro influenza a tutta la squadra, ma non è un requisito fondamentale. Così come non è necessario che sia un grande oratore. L'esempio e il comportamento giusto possono bastare.

In questo articolo si valuta la possibilità che il leader della squadra possa essere più di uno. Si parla di leader per la cura delle relazioni, di leader tecnico/tattico e di leader per il raggiungimento degli obiettivi...

Effettivamente possiamo vedere come i giocatori di una squadra abbiano ascendenti diversi in base alle situazioni. Di utilità per l'individuazione del capitano (o dei leader) è senz'altro il Sociogramma di Moreno, che potete trovare al seguente link: http://marcorinaldi.blogspot.it/2017/02/capire-i-comportamenti-della-squadra.html



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Mister Marco

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