10 febbraio 2017

Le 10 necessità vitali dei giovani calciatori

Da "Il calcio a misura dei ragazzi" di Horst Wein,  vi sintetizzo quelle che lui chiama le dieci necessità vitali dei giovani calciatori, tenendo presente che il volume 1 è dedicato ai bambini fino a 9 anni. 



1. Il bisogno di sicurezza. Anche durante l'allenamento i bambini necessitano di un'atmosfera intima e familiare, che dia loro sicurezza e fiducia; non è raccomandabile, perciò, cambiare frequentemente né il luogo dell'allenamento, né il formatore, perché i giovani richiedono relazioni stabili come nella propria famiglia. 

2. La necessità di acquisire nuove esperienze. Invece di dire ai bambini cosa devono fare, è meglio permettere loro di risolvere da soli i problemi. Il bambino ha bisogno di scoprire ogni cosa che lo circonda. Di conseguenza, preferisce essere più stimolato che istruito. La possibilità di fare nuove esperienze stimola l'intelligenza del bambino. 


3. L'esigenza che i suoi sforzi vengano riconosciuti. Il bambino è più motivato quando viene ripagato con complimenti per gli sforzi compiuti nell'affrontare determinate situazioni, risultandone incoraggiato a fare sempre di più. Il formatore deve imparare a lodarlo frequentemente, riducendo al minimo le critiche

4. Il bisogno di dimostrare la propria responsabilità. I bambini preferiscono fare da soli, senza dipendere troppo dagli adulti. I metodi di insegnamento devono tener conto di questa necessità, facendo si che essi trovino da soli le soluzioni ai problemi proposti dal formatore. Quest'ultimo deve intervenire solo se i bambini non trovano la soluzione. Il bisogno di dimostrare la loro responsabilità deve essere stimolato lasciando che ogni bambino possa organizzarsi liberamente per 10 minuti ad ogni allenamento. In questo periodo deciderà cosa fare, come, perché e con chi allenare una determinata abilità. 

5. Il bisogno di giocare. Giocare è necessario per la salute del corpo e della mente. Il bambino apprendere giocando. L'arte di insegnare sta nell'adattare i giochi alle abilità  e capacità dei bambini e non viceversa. Però giocare senza pensare è come tirare in porta senza mirare. 

6. Il bisogno di socializzare con gli altri. I bambini amano essere associati e identificati in un gruppo o squadra, con la quale perseguono obiettivi comuni. 

7. Il bisogno di muoversi. Generalmente ogni bambino sperimenta la maggior parte degli oggetti e soggetti che lo circondano e difficilmente aspetta il suo turno. I giochi con pochi partecipanti assicurano una maggiore attività, intensità e partecipazione fisica e mentale di quella espressa durante una competizione ufficiale tradizionale. 

8. Il bisogno di vivere il presente. Ai bambini non interessa parlare né del passato né del futuro. Il loro senso del tempo è diverso da quello di un adulto. Vive molto intensamente il presente, senza pensare a domani e a ieri, che sembrano così lontani. 

9. Il bisogno di cambiare. Più varietà c'è, meno noia ne consegue. Se non si variano frequentemente il metodo di presentazione e i contenuti, l'attenzione dei bambini cala facilmente. L'insegnante deve alternare il metodo globale con il metodo analitico e l'allenamento collettivo con quello individuale. 

10. Il bisogno di essere capiti dagli adulti. "I bambini non sono adulti in miniatura". Hanno problemi diversi, imparano in maniera diversa e non seguono la logica degli adulti. Le loro idee, pensieri e ragionamenti sono privi di coerenza. Tutti i bambini si comportano spontaneamente. Per tutti questi motivi gli adulti che vivono e lavorano con i bambini dovrebbero essere persone preparate a guidarli verso la ricerca di una identità e personalità propria. 

Mister Marco

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