13 maggio 2016

L’Agility e le sue applicazioni pratiche nel Calcio


Vi posto un articolo tratto direttamente dalla mia tesi di laurea. Ovviamente semplifico molto il concetto e taglio qualche pagina :) Sappiate però che è molto interessante, soprattutto per chi si occupa di preparazione atletica.

Possiamo definire l'Agility come “Un rapido e veloce cambio di direzione in risposta ad uno stimolo improvviso sport-specifico”.

Un giocatore che intercetta un passaggio, un marcatore che segue il suo avversario, un attaccante che supera in dribbling il difensore...sono tutti esempi di Agility. Più nel dettaglio, Young, James e Montgomery (2002) hanno evidenziato due componenti principali dell’Agility: 
  •  fattori percettivi e decisionali
  •  velocità di cambio di direzione



I fattori percettivi e decisionali fanno riferimento ad una serie di informazioni a cui attingere per la rapida e corretta risposta motoria o tecnica, legata non soltanto ad un aumento delle informazioni nella ricerca visiva, ma anche ad informazioni altamente specifiche per un determinato sport. E’ stato suggerito che gli atleti d’elite differiscono da atleti non-elite nella loro capacità di utilizzare più indizi raccolti in precedenza nella realizzazione di una competenza quando anticipano il movimento dell’avversario (Abernethy e Russel, 1987). Molti atleti di alto livello sono in grado di leggere e reagire agli stimoli dati ancor prima del completamento del movimento stesso. Vi è una notevole ricerca che indica che gli atleti migliori producono più accurate e veloci risposte grazie alla loro capacità di raccogliere informazioni anticipatorie (Abernethy, 1998). Una grande fonte di informazione è la postura e la cinematica dell’avversario. Ad esempio nel calcio, i giocatori esperti usano segnali provenienti dai fianchi per anticipare la direzione e schivare un avversario.

La velocità di cambio di direzione o CODS (Change Of Direction Speed), termine utilizzato da Young et al. (2002) per descrivere un movimento in cui non è richiesta alcuna reazione ad uno stimolo (movimento pre-programmato), è molto importante perché distingue nettamente le esercitazioni definite come CODS, ad esempio sprint con cambio di direzione, dalle esercitazioni per l’Agility, ad esempio sprint con cambio di direzione in risposta ad uno stimolo. In tutti e due c’è un cambio di direzione dopo uno scatto iniziale ma nel secondo caso non può essere previsto ne il momento del cambio ne la direzione da seguire e quindi non può essere pre-programmato.

Partendo sempre dalle componenti dell’Agility descritte da Young, James e Montgomery (2002), potremmo prevedere degli allenamenti specifici per i fattori percettivi e decisionali, ed esercizi specifici per la velocità di cambio di direzione. Migliorando le singole componenti si dovrebbe in teoria raggiungere una più alta capacità di prestazione, diminuendo il tempo nella fase decisionale e/o quello della risposta motoria. Tuttavia, almeno secondo le ricerche fatte dall’autore di questa tesi, nessuno studio può confermare questa ipotesi. Sembrerebbe invece che tali componenti debbano essere allenate insieme, preferendo esercitazioni che permettano una migliore correlazione con la situazione di gara. 

Lo stesso Young (2006) suggerisce di praticare l’Agility con esercizi situazionali, che costringono l’atleta ad operare veloci aggiustamenti posturali in base ai tempi di gioco, a differenza delle esercitazioni di cambi di direzione che utilizzano ostacoli, dove gli aggiustamenti posturali sono pre-programmati e non c’è incertezze temporale. Inoltre tali esercitazioni potrebbe produrre dei movimenti innaturali che non si verificano in gara. Anche D’Ottavio et al. (2010) consigliano di stimolare le caratteristiche dell’Agility in forma globale con e senza palla, proponendo ad esempio Small Sided Games (minipartite a campo ridotto) con cui, in particolare utilizzando un numero molto contenuto di giocatori (es. 2vs2), si tende ad allenare specificamente marcatura e smarcamenti con un’intensità e un profilo cinematico simili alla partita.


Per farvi un esempio ho cercato dei video su Youtube ma vi confesso che c'è molto poco...l'unico video interessante che ho trovato è questo:


Lo ritengo uno degli esercizi più efficaci e divertenti in merito, pur senza l'uso della palla (ciò non toglie che, con una semplice variante, si può allenare anche la finta e il dribbling inserendo il pallone). Io lo utilizzo spesso, sia con i piccoli che con i più grandi, e riscuoto sempre molto successo.

Concludo dicendo che l’Agility rappresenta una caratteristica fondamentale non solo nel calciatore, ma anche in quegli atleti praticanti sport di situazione, considerati open skills, dove sono previsti rapidi spostamenti del corpo in risposta ad uno stimolo visivo. Non è un azzardo affermare che sia tra le componenti principali per la selezione del talento sportivo e che il suo sviluppo vada ricercato fin dall’infanzia. Suggerisco quindi l’inserimento, all’interno della seduta d’allenamento (a partire dai primi calci fino al giocatore d’élite), di una fase dedicata esclusivamente all’Agility Training, in forma quanto più situazionale e competitiva possibile, e di non considerare l’allenamento fisico del calciatore come una fase scollegata dall’aspetto cognitivo, ma di realizzare sedute d’allenamento in cui le due componenti siano presenti in parti uguali. In questo modo verranno stimolati quei processi percettivi e decisionali, soprattutto anticipatori, che se ben sviluppati possono migliorare la prestazione di gara.

Mister Marco

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